Studio Ovale, Rissa Finale: Trump vs Zelensky, il Wrestling della Geopolitica
- Max RAMPONI
- 1 mar
- Tempo di lettura: 2 min

Eccoci qua, ancora una volta, con l’ennesima puntata della tragicommedia geopolitica in cui leader mondiali si affrontano come se fossero in un reality show di serie B, con la sottile differenza che qui non si vince un milione di dollari, ma si rischia l’estinzione nucleare. Sul ring dello Studio Ovale, due contendenti d’eccezione: da una parte Donald Trump, l’uomo che ha reso la diplomazia un’arte marziale, e dall’altra Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino che ormai ha la resistenza nel DNA, ma si ritrova costantemente a prendere pugni sotto la cintura.
La sceneggiatura è roba da film trash: Zelensky, in visita ufficiale, sperava di ottenere rassicurazioni sul sostegno americano, ma ha trovato un Trump in modalità "gangster di quartiere", che lo ha minacciato in stile Tony Montana: "Stai giocando con la Terza Guerra Mondiale". Sottotesto: "O fai quello che dico io, o ti ritrovi a trattare direttamente con Putin, sempre che non ti faccia fuori prima".
La questione è semplice e brutale: Washington vuole che l’Ucraina si pieghi a un accordo di pace con la Russia, come se si potesse siglare un armistizio con chi ti bombarda casa un giorno sì e l’altro pure. Trump, con la sua solita finezza diplomatica degna di un rinoceronte in un negozio di porcellane, ha praticamente detto a Zelensky che senza il supporto USA può scordarsi munizioni, armi e aiuti economici. Che poi, detto da uno che ha la sensibilità di un camionista sotto anfetamine, non stupisce nemmeno troppo.
Risultato? Zelensky ha lasciato la stanza senza firmare l’accordo sui minerali strategici. Che poi, detto fuori dai denti, pareva più un tentativo di vendersi l’Ucraina al miglior offerente che una reale trattativa politica. Il messaggio è chiaro: il supporto americano non è più in saldo e chi non si adegua alle richieste della Casa Bianca può accomodarsi fuori, possibilmente senza rompere troppo le scatole.
L’intero episodio solleva una domanda esistenziale: ha ancora senso parlare di diplomazia o siamo ormai alla politica da bar, dove i leader mondiali si scannano tra minacce, ricatti e aut-aut degni di un villain di bassa lega? Trump e Zelensky rappresentano alla perfezione il nuovo standard: uno è il bulletto arrogante che vuole comandare il mondo come fosse il suo hotel di lusso, l’altro il disperato che cerca di rimanere a galla mentre tutti gli tirano mattoni.
Nel frattempo, il resto del pianeta guarda incredulo, tra un missile ipersonico e l’altro. Ma tranquilli, amici spettatori: la prossima puntata sarà ancora più esplosiva.
Preparate i popcorn e la tuta antiatomica.
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