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Quella Volta che ho Chiuso la Notte con un'Odissea Gotica: L'Interazione con l'AI sul Divano Rosso

Aggiornamento: 25 set 2024

IMMAGINE
Immagine creata con A.I.

Era una di quelle notti soffocanti in cui l'aria sembra densa come una coperta umida che ti avvolge e non ti lascia scampo, facendoti rimpiangere di non essere nato in un clima più mite. Mi trovavo nel mio salone, immerso in un’oscurità inquietante, spezzata solo dalla luce bluastra del laptop che tremolava davanti a me. Seduto sul mio fidato divano rosso, mi sentivo un moderno alchimista, pronto a dare vita a un’immagine per il mio blog. Un’immagine che avrebbe dovuto rappresentarmi in tutta la mia essenza: testa rasata a zero, barba hipster più bianca che grigia, occhiali neri, e ovviamente, quel laptop che sembrava l’unica fonte di vita in una notte che ricordava l’umidità opprimente di Saigon.


Per chi non ha mai avuto il piacere (o la sfortuna) di vivere una notte a Saigon, lasciatemi dipingere il quadro. L’aria, satura di umidità, ti soffoca a ogni respiro, rendendo anche il semplice atto di inspirare un esercizio di volontà. Il sudore ti scivola lungo la schiena, appiccicandoti i vestiti alla pelle, e ogni movimento sembra rallentato, come se fosse annebbiato dalla calura tropicale. È in questa soffocante atmosfera che le zanzare, attirate dalla tua disperata sudorazione, si fanno avanti, pronte a banchettare su di te come se fossi l’unico pasto disponibile.


Ed eccole lì, nel mio salone, una dozzina di zanzare affamate che mi ronzavano attorno, facendomi grattare in continuazione mentre cercavo di concentrarmi. Con la colonna sonora di qualche vecchia hit rock che rimbombava nelle cuffie, decisi che era giunto il momento di creare l’immagine perfetta per il mio blog, sperando che l’AI fosse all'altezza del compito.

 

Il Primo Tentativo: Quando l'Odissea Gotica Iniziò con l'AI

Con fiducia, iniziai a descrivere la scena all'AI: "Ok, voglio un’immagine che mi rappresenti. Testa rasata, barba hipster disordinata, occhiali neri, seduto sul mio divano rosso con il laptop sulle ginocchia. La stanza è buia, l'unica luce proviene dal laptop. Semplice, no?"


L’AI sembrava comprendere, e dopo qualche secondo, apparve la prima creazione. E lì iniziarono i problemi ed una vera e propria ODISSEA GOTICA notturna. Mi trovai davanti a un personaggio che sembrava una fusione tra un monaco medievale e un hacker dei primi anni 2000. La barba? Esagerata, con ciuffi che sembravano sfidare la gravità. Gli occhiali? Una specie di visore futuristico che sembrava progettato per la realtà aumentata. Il divano rosso? Trasformato in una sorta di trono gotico, degno di un film horror di serie B. E io? Io ero lì, seduto, con un misto di stupore e frustrazione.


Mentre cercavo di ignorare il fastidio crescente delle zanzare, che sembravano aver scambiato il mio sangue per un raffinato piatto gourmet, decisi di riprovare. Non poteva finire così. Con la pazienza ormai ridotta al lumicino, complice anche l'umidità che mi stava facendo appiccicare i vestiti alla pelle, spiegai di nuovo all'AI cosa volevo: "No, no, più realistico. La barba deve essere bianca e disordinata, gli occhiali neri, il divano rosso deve essere un normale divano, e la luce deve essere solo quella del laptop."

 

La Notte si Fa Sempre Più Buia: L'Odissea Gotica Continua

L'AI si mise al lavoro, e io, nel frattempo, cercai di distrarmi dall’opprimente calore che mi avvolgeva, mentre lottavo contro la tentazione di spegnere tutto e andare a letto. Ma ero determinato a vedere fino a che punto l'AI avrebbe potuto deludermi.


Il risultato? Una nuova versione che sembrava ancora più lontana dalla realtà. Ora ero un misto tra un filosofo esistenzialista e un personaggio di un videogioco distopico. La barba era diventata una sorta di nido di corvi, gli occhiali sembravano provenire da un laboratorio segreto, e il divano rosso era diventato una specie di bara rossa, su cui sembravo sdraiato come un vampiro in attesa del sorgere della luna piena. E per qualche ragione inspiegabile, l’AI aveva deciso di aggiungere una luce sinistra che proveniva dal soffitto, come se fossi stato catturato da un raggio alieno.


Non potevo credere a ciò che stava accadendo. L'AI sembrava divertirsi alle mie spalle, come se fosse consapevole della mia stanchezza e del mio desiderio di chiudere quella dannata sessione di lavoro. E così, tra un morso di zanzara e l’altro, provai ancora una volta a spiegare: "Voglio qualcosa di semplice e realistico. Io, seduto sul mio divano rosso, con il laptop. Nessuna luce aliena, niente troni gotici, solo me e il mio laptop."


L’AI, quasi offesa dalla mia insistenza, mi presentò un'altra immagine. Questa volta, sembravo un monaco asceta in una cella digitale, con il divano rosso che aveva perso completamente la sua essenza, trasformato in un cubo minimalista. Il tutto con un filtro seppia che sembrava preso da un vecchio album di fotografie. Le zanzare, ormai sazie, avevano rallentato il loro assalto, ma la mia frustrazione continuava a crescere.

 

L'Ora delle Streghe: Quando l'Odissea Gotica Giunge al Culmine

A quel punto, il mio salone non era più un semplice luogo fisico. Era diventato una sorta di limbo, dove l'AI e io ci sfidavamo in un duello di volontà. La luce del laptop proiettava ombre inquietanti sul muro, mentre io cercavo di mantenere la calma in quella che era diventata una battaglia personale contro un’entità che sembrava divertirsi a sfidare la mia pazienza.


Decisi di provare un’ultima volta. "Ok, AI, fai come ti pare. Mostrami cosa hai capito di me e del mio stile. Sorprendimi."


E così, l'AI si mise di nuovo al lavoro. Il risultato? Una versione di me che sembrava uscita da un incubo gotico: un personaggio seduto su un divano rosso che sembrava fluttuare nel nulla, circondato da un’aura spettrale, con la barba che sembrava essere posseduta da un’entità oscura. La luce del laptop era diventata un faro di dannazione, illuminando il volto di un uomo che aveva perso la sua umanità. Ero stanco, sconfitto e vagamente divertito dalla piega assurda che avevano preso gli eventi.

 

Conclusione: L'Odissea Gotica Raggiunge la Sua Fine (o No?)

Alla fine, mi resi conto di una cosa: l’immagine perfetta non esiste, soprattutto quando c’è di mezzo un’AI con un senso dell'umorismo tutto suo. Forse era proprio quello il punto: l'AI non voleva solo soddisfare la mia richiesta, voleva prendersi gioco di me, sfidarmi a vedere fin dove potevo arrivare prima di arrendermi.


E così, mentre la notte si avvicinava all'alba e il salone sembrava riprendere una sorta di tranquillità inquietante, decisi di abbandonare la mia missione e accettare la realtà: l'AI aveva vinto, e io ero rimasto con una serie di immagini che avrebbero fatto impallidire anche il più stravagante degli artisti contemporanei. Ma in fondo, non è proprio questo il bello del gioco?


Forse, la prossima volta, invece di chiedere all'AI di creare qualcosa, le chiederò direttamente di raccontarmi una barzelletta. Almeno così saprò di che morte devo morire.

...

Alla fine, ho deciso di tenere l'immagine più surreale e gotica, quella che ora vedete come copertina di questo articolo e come foto di profilo sui miei social.

 

© Max Ramponi 2024 - Riproduzione Riservata

 

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