Lecchinus Viscidus: L'Essere Strisciante che Dovrebbe Far Vergognare Tutti i Vertebrati
- Max RAMPONI
- 26 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Non c'è creatura più ripugnante, più schifosamente inutile e più indegna di vivere in un ambiente lavorativo del Lecchinus Viscidus, noto a tutti come "Il Lecchino." Questo parassita aziendale non è solo un problema: è un insulto a chiunque si sforzi di mantenere la propria dignità. E lascia che sia chiaro fin dall'inizio: non appartenere alla schiera dei Lecchinus non significa essere meno aziendalista o meno professionale. Si può lavorare con dedizione, professionalità, e spirito aziendale senza doversi strisciare come una larva bavosa sotto le scarpe di chiunque abbia un titolo più lungo del proprio.
Una Distinzione Necessaria: L'Aziendalista vs. Il Lecchinus Viscidus
Essere aziendalisti significa impegnarsi per il bene della propria azienda, lavorare sodo, essere affidabili e fare squadra. Il Lecchinus Viscidus, invece, si distingue per un unico, inconfondibile talento: la capacità di annientare la propria dignità con la stessa facilità con cui un serpente ingoia una preda. Non c'è traccia di orgoglio in questo essere. Ogni molecola della sua esistenza è votata a un solo scopo: leccare, adulare, e strisciare. Il suo motto? “Dignità? Mai conosciuta.”
Un Professionista dello Strisciare
Il Lecchinus Viscidus ha perfezionato l'arte di prostrarsi a tal punto che persino uno zerbino al confronto sembra un pezzo di mobilio di lusso. È capace di piegarsi, contorcersi, e abbassarsi con una rapidità che farebbe invidia a un contorsionista da circo. Ma, a differenza del professionista del circo, il Lecchinus non viene applaudito; viene tollerato, e solo perché è troppo appiccicoso per essere staccato dal pavimento aziendale. Questo essere non lavora per l’azienda, no. Lavora solo per se stesso, cercando di emergere dalle fogne della mediocrità grazie alla saliva che sparge generosamente in ogni angolo.
L'Illusione della Competenza
Il Lecchinus Viscidus sa bene che non ha nulla da offrire in termini di competenze reali. Ha sostituito l’abilità con l’adulazione, l’impegno con la piaggeria, e la professionalità con l'inchino perpetuo. Eppure, proprio perché striscia così bene, alcuni lo scambiano per un collaboratore fedele. La verità? È solo un parassita, un vampiro sociale che si nutre delle energie degli altri, sperando che nessuno si accorga della sua nullità.
La Differenza Fondamentale: L'Orgoglio di un Professionista
C'è un'enorme, abissale differenza tra chi lavora con orgoglio e il Lecchinus Viscidus. Un professionista sa che si può essere impeccabili nel proprio ruolo senza mai sacrificare la propria dignità. Sa che la vera lealtà verso l’azienda non consiste nel diventare lo zerbino del capo, ma nell’essere un pilastro su cui l'azienda stessa può contare. Il Lecchinus Viscidus, invece, preferisce essere il tappetino all’ingresso, pronto a essere calpestato pur di ricevere una misera carezza.
Un Monito: Non Cadere nella Trappola del Lecchinus
La presenza del Lecchinus Viscidus è contagiosa. Quando uno comincia a strisciare, altri iniziano a seguirlo, trasformando l’ambiente lavorativo in un pantano in cui la dignità affonda senza speranza di emergere. È facile, a volte, pensare che imitare il Lecchinus sia l’unico modo per sopravvivere. Ma ricorda: non c’è niente di più patetico che vivere a quattro zampe quando hai tutto il potenziale per stare in piedi. È possibile essere leali, professionali e lavorare con passione senza mai perdere il rispetto per se stessi.
Il Lecchinus Viscidus e l'Annientamento dell'Autenticità
Il passaggio del Lecchinus lascia dietro di sé un deserto di autenticità. Un luogo dove le idee non nascono, i talenti non brillano, e la meritocrazia è solo un ricordo lontano. La sua lingua appiccicosa ha la capacità di soffocare ogni tentativo di verità, di competenza, di crescita reale. Perché dove c’è il Lecchinus Viscidus, c’è solo mediocrità travestita da successo, ipocrisia mascherata da lealtà.
La Sfida Finale: Resistere alla Tentazione della Proskynesis
La vera sfida è resistere. Resistere all'idea che per andare avanti bisogna prostrarsi, che per ottenere il rispetto bisogna leccare, che per crescere bisogna calpestare la propria dignità. Non lasciarti ingannare dal Lecchinus Viscidus: lui non ha successo. Lui è il fallimento travestito da marionetta aziendale.
Conclusione: Un Epitaffio alla Mediocrità
Il Lecchinus Viscidus è l’incarnazione di tutto ciò che è sbagliato in un ambiente lavorativo. È il buco nero della dignità, il parassita che succhia via ogni briciola di autenticità, il lurido simbolo di una società che premia chi si abbassa invece di chi si eleva. Ma alla fine, quando tutte le lingue saranno state passate, e tutti i piedi saranno stati leccati, resterà solo lui, solo e dimenticato, a strisciare in un mare di vergogna.
Perché la verità è questa:
il Lecchinus Viscidus non arriverà mai in cima. Sarà troppo impegnato a strisciare ai piedi di qualcun altro per alzare la testa e vedere il mondo che lo circonda. E forse, alla fine, questa è la sua punizione più grande: vivere una vita senza mai sapere cosa vuol dire camminare dritto, con la schiena ben eretta, e guardare avanti senza paura.
© Max Ramponi, 2024 | Tutti i diritti riservati.
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