Privacy Policy Cookie Policy
top of page

Kelibia 2024: L'invasione delle Mosche - Un Incubo Alato Che Ti Cammina Addosso

Aggiornamento: 25 set 2024

mosca su laptop

Kelibia, la perla del Mediterraneo, dovrebbe essere un luogo di pace e bellezza incontaminata. Eppure, quest’anno, si è trasformata in qualcosa di molto diverso. Non è l’ennesima invasione di turisti il problema, ma un orrore che ti si attacca alla pelle, che ti cammina addosso e non ti lascia scampo: l’invasione delle mosche. Non sono solo insetti fastidiosi, sono un vero e proprio incubo alato che ha preso il controllo di ogni angolo di questa città.


Un’Epidemia Alata: L'invasione delle mosche a Kelibia

Immagina di essere seduto tranquillo, forse con un libro in mano o un caffè sul tavolo, cercando di goderti la bellezza di Kelibia. Ma all’improvviso, senti un leggero solletico sulla tua mano. Guardi e vedi una mosca, piccola e nera, che si muove lenta, quasi con arroganza. La scacci via con un gesto secco, ma subito ne senti un’altra che ti cammina sul collo. Un colpo secco per mandarla via, ma prima che tu possa rilassarti, altre tre si posano sul tuo braccio, e un’altra ancora sulle tue gambe.


Non c’è scampo. Senti le loro zampette sottili che ti solleticano la pelle, un contatto così leggero eppure così irritante da farti impazzire. Non riesci a ignorarle, non puoi. Ogni volta che provi a concentrarti su qualcos’altro, eccole lì di nuovo, in agguato. Non è solo una sensazione fastidiosa, è una tortura lenta, un assedio che non ti lascia respiro.


Il Ciclo dell'Invasione delle Mosche: Le mosche prendono il controllo

Il giorno a Kelibia inizia così: ti svegli con le prime luci dell’alba, ma prima ancora che tu possa aprire gli occhi, le senti. Sono già lì, pronte a riprendere la loro marcia incessante sul tuo corpo. L’invasione delle mosche ha preso il controllo della casa, di ogni centimetro del tuo spazio. Senti il loro ronzio nell’aria, quel suono monotono e penetrante che ti avvolge come un’eco malefica.


Provi a ignorarle, a convincerti che sono solo insetti. Ma quando senti quelle zampette che camminano sul tuo viso, sulle mani, sui piedi, la pazienza svanisce. Ogni volta che provi a cacciarle via, si alzano in volo in un’esplosione di ali, solo per tornare un attimo dopo, come una piaga biblica che non si ferma davanti a nulla.


Non c’è riparo. Non c’è un luogo dove puoi nasconderti. L’invasione delle mosche prende il controllo delle tue giornate, e tu ti ritrovi prigioniero nel tuo stesso spazio, costantemente invaso, costantemente infastidito da queste piccole creature che sembrano divertirsi a tormentarti.


La Battaglia Perpetua contro l'invasione delle mosche

Questa non è solo una battaglia, è una guerra senza fine. Ti trovi a combattere contro un nemico che sembra invincibile. Ogni volta che provi a sederti a tavola, le mosche si precipitano sul cibo prima ancora che tu possa fare il primo boccone. Le vedi strisciare sui piatti, sulle posate, mentre il loro ronzio riempie l’aria, penetrando nelle tue orecchie come un costante promemoria della loro presenza.


Mangiare diventa una sfida. Dormire è un lusso che ormai appartiene al passato. Anche chiudere gli occhi diventa difficile, perché sai che appena lo farai, l’invasione delle mosche riprenderà il suo assalto. Ogni piccolo gesto, ogni movimento diventa un tentativo di scacciarle via, ma è inutile. Le mosche sono più veloci, più astute, e sembrano avere un’infinita riserva di energia per continuare a tormentarti.


La frustrazione cresce a ogni minuto che passa. Ti senti sopraffatto, invaso, senza via di scampo. Anche il suono di una mosca che ronza vicino al tuo orecchio è sufficiente per farti saltare dalla sedia, per farti perdere ogni briciolo di pazienza. È una tortura psicologica, un continuo gioco al massacro in cui le mosche sono sempre un passo avanti.


L'unico momento di tregua: La sera, quando l'invasione delle mosche si ritira

Eppure, c’è un momento in cui tutto questo incubo sembra allentare la presa. Quando il sole inizia a calare, finalmente le mosche sembrano scomparire, come se la notte le richiamasse nel loro oscuro nascondiglio. È in quel momento, e solo in quel momento, che puoi tirare un sospiro di sollievo.


La sera diventa l’unico vero rifugio. Finalmente puoi rilassarti, puoi sentire il silenzio che riempie l’aria, senza quel costante ronzio che ti perseguita. Le zampette che camminano sulla tua pelle sono solo un ricordo, almeno fino a domani. È un sollievo indescrivibile, una pausa in questa tortura che ti permette di riprendere fiato, di riappropriarti della tua casa, del tuo corpo, della tua sanità mentale.


Ma sai bene che questa tregua è solo temporanea. Domani mattina, con i primi raggi del sole, l’incubo ricomincerà. L’invasione delle mosche tornerà, più agguerrita e numerosa di prima, pronta a riprendere il suo dominio su di te. E tu, prigioniero in questo paradiso assediato, non puoi fare altro che prepararti a una nuova giornata di resistenza.


Kelibia, un Paradiso Assediato dall'invasione delle mosche

Kelibia rimane una località bellissima, un luogo dove il mare in fondo alla via dovrebbe essere l’unica cosa che conta. Eppure, quest’anno, l’invasione delle mosche ha trasformato questo paradiso in un campo di battaglia, dove ogni momento è una lotta per la sopravvivenza contro questi piccoli demoni alati.


Non c’è via di scampo, non c’è rifugio. Anche il mare, che solitamente offre sollievo e pace, sembra più lontano, quasi irraggiungibile. Ogni tentativo di rilassarsi è minato da questo incessante assalto, che ti costringe a restare sempre all’erta, sempre pronto a difenderti.


E mentre scrivo queste ultime righe, le mosche si sono fatte finalmente più silenziose. È sera, e per qualche ora posso illudermi che tutto questo sia finito. Ma so che domani tutto ricomincerà, e che questa vacanza sarà ricordata non solo per il mare cristallino e le giornate di sole, ma per l’epica battaglia contro le mosche che hanno invaso Kelibia e trasformato un angolo di paradiso in un incubo vivente.


Il fastidio di queste zampette che camminano sulla tua pelle, il ronzio che ti penetra nella mente, tutto questo resterà impresso nei miei ricordi come una delle esperienze più intense, assurde e disturbanti che abbia mai vissuto. E mentre la notte avanza, mi preparo mentalmente per la prossima giornata, sapendo che in questo strano, surreale teatro della vita, l’invasione delle mosche sarà sempre lì, pronta a riprendere il suo posto sul mio corpo, come piccole ombre nere che non vogliono lasciarmi andare.

 

© Max Ramponi 2024 - Riproduzione Riservata

 

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating

Questo sito non è una testata giornalistica, non ha carattere periodico e non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Eventuali foto non realizzate dall’autore sono state reperite online, facendo sempre attenzione a utilizzare immagini con licenza Creative Commons, e la fonte è stata citata come da prassi. L’autore non è responsabile dei commenti dei lettori, inclusi quelli anonimi. Verranno eliminati i commenti offensivi, razzisti, spam o lesivi dell'immagine di terzi. Si precisa che i contenuti dei link esterni possono variare nel tempo.

Salvo indicazioni contrarie, i contenuti di questo blog sono distribuiti sotto la licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0.

Questo sito web è stato creato con Wix.com  |  © 2024 MaxRamponi.it (Tutti i diritti riservati)

bottom of page