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E divento "comfortably numb": manuale di sopravvivenza per zombie moderni

ZOMBIE

Ebbene sì, comfortably numb. Quel verso dei Pink Floyd è diventato il mantra perfetto di questa meravigliosa era dell'indifferenza. Ma non preoccuparti, non sono qui per farti una lezione di musica o per parlarti di trip psichedelici. No, parliamo di te, di me, di tutti noi, che abbiamo imparato a vivere nella più totale apatia, diventando tutti piacevolmente insensibili, proprio come dice la canzone.


Pensaci: quante volte hai scrollato le notizie e visto l’ennesima tragedia mondiale, tirato su le spalle e continuato a farti gli affari tuoi? Ecco, benvenuto nel club di quelli che sono ufficialmente diventati comfortably numb. È una sensazione piacevole, no? Una bomba esplode dall’altra parte del mondo? "Oh, che peccato…" Swipe. Crisi economica? "Uh, speriamo che i prezzi non aumentino troppo il caffè." Scroll.


Siamo tutti dentro una gigantesca anestesia collettiva, gente. È comodo. È confortevole. Non ci importa più di niente, perché è così che ci piace. Il caos ormai fa parte del pacchetto, ma tanto ci hanno addestrato bene: diventare comfortably numb è il nuovo "stare zen". Solo che al posto della meditazione ci siamo abituati a un cocktail di Netflix, fast food e apatia generalizzata.


E la cosa più assurda è che siamo pure felici di esserlo! Vuoi mettere il lusso di non dover più reagire a nulla? Non ti arrabbi, non ti agiti, non ti poni domande scomode. Anzi, è quasi terapeutico. L’indifferenza è diventata una strategia di sopravvivenza. Il mondo va a rotoli? "Eh, che ci posso fare?" Ti metti le cuffiette, ascolti Comfortably Numb e ti rilassi. Che sollievo, vero? Più facile che prendersi la briga di farsi un’idea o, peggio ancora, fare qualcosa.


Ci hanno cucinato a fuoco lento fino a ridurci a questo stato di non-reazione. Siamo diventati dei robot, dei morti viventi che guardano al mondo come se fosse un reality show. E non parlo solo di grandi tragedie. Anche a livello personale siamo diventati comfortably numb: un amico ha problemi? "Peccato", ma lo lasci nel suo brodo. Una relazione va a rotoli? "Chi se ne frega", tanto swipe right su Tinder risolve tutto.


E il vero capolavoro? Ci hanno venduto questa insensibilità come la soluzione a tutti i mali. “Non farti toccare dalle emozioni negative”, dicono i guru della mindfulness da quattro soldi. Il problema è che abbiamo smesso di sentirci toccati da qualsiasi emozione. Siamo passati dall’evitare il dolore all’evitare tutto. Ed è comodissimo. Sei diventato comfortably numb e manco te ne sei accorto. Bravo, hai sbloccato un nuovo livello di apatia esistenziale.


Ma, occhio: se ti svegli dal torpore, rischi di vedere un mondo che fa schifo. Magari ti verrà voglia di fare qualcosa, di urlare, di smettere di essere un mollusco insensibile che vive per il prossimo like. E questo, amico mio, è faticoso. Molto meglio restare nel limbo, anestetizzato, comodamente intontito, lasciando che tutto scorra senza disturbare la tua placida esistenza.


Quindi sì, ascolta pure Comfortably Numb, goditi il tuo zombismo comodo e continua a non fare nulla. Il mondo là fuori continuerà a marcire, ma tu… tu sarai piacevolmente insensibile. E se va bene così, chi sono io per giudicare?

 

© Max Ramponi, 2024 | Tutti i diritti riservati.

 

Note:


Comfortably Numb è una delle canzoni più celebri dei Pink Floyd, pubblicata nel 1979 all'interno del loro album capolavoro The Wall. Scritta da David Gilmour e Roger Waters, la canzone è diventata un'icona per il suo sound psichedelico e il celebre assolo di chitarra, considerato uno dei migliori di tutti i tempi. Il testo descrive una sorta di distacco emotivo, una sensazione di anestesia mentale e fisica, una metafora di come ci si sente quando si è troppo intorpiditi per reagire agli stimoli del mondo esterno.

La canzone si ispira all’esperienza di Waters durante un concerto, quando venne iniettato con un tranquillante per affrontare una forte febbre. Da quell'episodio nasce il concetto di essere "piacevolmente insensibili" (comfortably numb), uno stato in cui non si percepisce dolore ma nemmeno alcuna vera emozione. Questo tema di alienazione è centrale a The Wall, l'album che racconta la costruzione di un "muro" tra l'individuo e il resto del mondo.

Comfortably Numb non è solo una canzone; è diventata un simbolo per chi si sente distaccato, perso e, in molti casi, bloccato in un limbo tra la realtà e l’indifferenza.

 

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